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Cronaca, Sport

La Ducati mette la sua impronta sul 75° anniversario di MotoGP

05.08.2024

Enea ritorna “bestiale” nella domenica di gala in MotoGP. In soli quattro giri si porta da 8 a 2 decimi da Martin e al penultimo passaggio a Abbey lo induce all’errore, permettendo al suo compagno di squadra Pecco Bagnaia di riprendere fiato e restare a -3 punti. La cronaca sportiva.

Un Gran Premio di gala per celebrare i 75 anni di storia del Motomondiale regala un’altra splendida domenica alla Ducati, che vede i campioni della MotoGP di oggi con le livree di ieri sfidarsi tra le insidiose curve e i velocissimi rettilinei di Silverstone. Si rivela una splendida gara, in cui nel finale sono i due portacolori del team Factory ad aiutarsi a vicenda per ottenere ognuno il massimo possibile. E così la vittoria va a un sontuoso Enea Bastianini, protagonista indiscusso del weekend, che batte Jorge Martin in un intenso corpo a corpo e fa un grosso regalo anche al compagno Pecco Bagnaia. Il campione del mondo si deve accontentare di un terzo posto, che però in prospettiva potrebbe valere oro.

Si partiva dalla Sprint Race del sabato, caratterizzata dalla prima vittoria di Bastianini nella trasferta di Silverstone, ma anche da una caduta di Bagnaia dalle conseguenze funeste. Non (per fortuna) dal punto di vista fisico, ma di quello della classifica: in questo modo Pecco si era visto praticamente annullare buona parte del vantaggio in termini di punti da Martin, riportatosi in uno schiocco di dita a -1. E per il campione del mondo, già in ghiaia nei sabati di Jerez, Le Mans e Barcellona, sembra in corso una piccola maledizione.

Di domenica, però, inizialmente sembra tutto risolto: Bagnaia e Bastianini scattano davanti a tutti e Martin è terzo. Ma Enea per un largo perde diverse posizioni e deve ricostruire la sua gara. Intanto Pecco, con le posizioni della prima fase del Gran Premio di Gran Bretagna, si riporterebbe a +8 dal grande avversario. Peccato che la sua Ducati, con i colori portati in pista nel 2003 da Loris Capirossi, fatichi nella leggendaria sequenza di curve Maggots-Becketts-Chapel molto di più rispetto alla Pramac dello spagnolo. Che, invece, omaggia un’altra Rossa guidata da un suo connazionale: la Garelli 1983 di Angel Nieto.

Così, mentre Bastianini si riporta in gara riprendendosi il terzo posto ai danni di un Aleix Espargaró che (com’è ovvio che sia) è in sella a un’Aprilia che evoca gli anni di Max Biaggi, Martin infila Bagnaia e si porta magicamente da -8 a +6 in classifica con un solo sorpasso. Mentre la gara avanza è però proprio “Bestia” a dimostrare ancora una volta di avere il ritmo migliore. E Pecco, a 7 giri dalla fine, va largo e gli permette di salire al secondo posto.

Potrebbe essere una netta retrocessione per la lotta iridata, ma Bastianini non è ancora contento. In soli quattro giri si porta da 8 a 2 decimi da Martin e al penultimo passaggio a Abbey lo induce all’errore, salendo al primo posto. Tanto basta per passare sotto la bandiera a scacchi di Silverstone in testa e con un vantaggio nell’ordine dei 2 secondi, mentre Bagnaia ne accumula ben 4. Ma il suo ritardo in classifica dal leader torna di soli 3 punti, rendendo la corsa al titolo ancora più accesa. Tanto più che la ritrovata “Bestia” si riporta a -49 e sembra avere tutte le intenzioni di continuare a dire la sua. E nella domenica dedicata a celebrare la storia del Motomondiale era difficile chiedere di più.

Credito fotografico: Ducati

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