Milano, 6°

Cronaca, Sport

Spettacolo francese

27.07.2024

Olimpiadi inclusive e sostenibili. Parigi lancia un messaggio volutamente irripetibile. Per la prima volta l’apertura avviene fuori da uno stadio, ai piedi della Tour Eiffel, mentre il sacro fuoco viene consegnato a un braciere sostenuto da una mongolfiera, proprio sul punto in cui i fratelli Montgolfier effettuarono il primo volo nel 1783.

Il sacro fuoco di Olimpia è stato acceso, per la terza volta nella storia dei Giochi estivi a cinque cerchi, a Parigi. Era già accaduto nel 1900, in occasione della seconda edizione delle Olimpiadi dell’era moderna apertasi nel 1896 ad Atene per volontà dell’ideatore Pierre de Coubertin. La capitale francese ospita i Giochi Olimpici esattamente un secolo dopo l’edizione del 1924. Il linguaggio universale dello sport che unisce non riesce a fermare i conflitti, ma riaffermarlo rappresenta la volontà di difenderne i princìpi. E Parigi ha voluto primariamente che i Giochi fossero all’insegna della inclusività e della sostenibilità, lanciando un messaggio chiaro e inequivocabile.

Le Olimpiadi, la più grande opera immateriale dell’umanità, hanno sempre trovato nella cerimonia inaugurale il significato autentico dell’evento, ma quello concentrato nella Senna, l’arteria vivente della Ville Lumiere, è stato uno spettacolo volutamente irripetibile, per durata, dimensione, contenuti, partecipazione di artisti e pubblico, organizzato per la prima volta fuori da uno stadio. Il discorso di apertura ufficiale dei Giochi si è svolto ai piedi della Tour Eiffel, che in un gioco di luci fantasmagorico ha accompagnato il viaggio cittadino della torcia olimpica, passata dalle mani di campioni noti e meno noti, fino all’inconsueto braciere sospeso in aria, sostenuto da una mongolfiera aerofrenata a due passi dal Louvre, proprio nel punto in cui nel dicembre del 1783 i fratelli Montgolfier effettuarono il primo volo.

Al centro, i 11.475 atleti in rappresentanza di 206 comitati olimpici (assenti Russia e Bielorussia). Sfiorata la parità di genere, con 5.842 uomini e 5.633 donne in 45 discipline sportive. Non solo talenti, evidentemente, ma testimoni di un’umanità che si cerca, si confronta e vuole continuare a credere nell’uguaglianza. Il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, ha insignito l’italiano Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, dell’Alloro Olimpico, riconoscimento creato per onorare le persone che si sono distinte per i loro risultati nell’istruzione, nella cultura, nello sviluppo e nella pace attraverso lo sport. Merito di Grandi è avere permesso, fin dai Giochi di Rio 2016, la partecipazione della squadra dei Rifugiati. A Parigi 2024 partecipano 37 coraggiosi atleti rifugiati, la squadra più numerosa da quando è stata istituita questa rappresentativa.

A Parigi 2024, lo sport con maggiore partecipazione sarà l’atletica leggera con 2.132 atleti (1.091 uomini e 1.041 donne) seguita dal nuoto con 857 (464 uomini e 393 donne), canottaggio con 503 e hockey su prato con 454.L’Italia è al record assoluto di partecipazione con 403 atleti ed è al settimo posto della classifica delle squadre più numerose. Al primo posto ci sono gli Stati Uniti con 591 atleti, seguiti da Francia con 571, Germania con 468, Australia 460, Giappone con 447 e Cina con 404.

Condividi